In quinta liceo un argomento centrale per storia è la Prima guerra mondiale, argomento sul quale più volte ho somministrato verifiche scritte. Una domanda molto semplice e prevedibile è questa, presentata alcuni anni fa: Descrivi la guerra di trincea con il maggior numero di dettagli possibile, facendo riferimento a ogni fonte che conosci comprese quelle letterarie e filmografiche.
Presento qui due risposte, entrambe pesantemente negative. La prima recita così:
Durante la prima guerra mondiale le trincee svolsero un ruolo chiave: in esse i soldati si stabilivano durante la battaglia. Le trincee fornivano sia riparo dagli attacchi nemici che copertura quando i soldati sparavano agli avversari. Nelle trincee i soldati dormivano, mangiavano e sparavano. Nelle guerre di trincea quindi i soldati si sparavano da una trincea all’altra, perché se si provava ad attaccare frontalmente si sarebbe stati in svantaggio essendo i soldati nemici nella trincea e quindi muniti di copertura. Un’innovazione che rivoluzionò le guerre di trincea fu l’invenzione del carro armato. Esso, inizialmente senza torretta ma con due “cannoni” laterali, saliva trasversalmente sulla trincea avversaria e sparava a tutti i soldati sottostanti. Persino l’invenzione della mitragliatrice non poté competere con la potenza di queste macchine da guerra. L’introduzione dei carri armati nella guerra colse i tedeschi di sorpresa, perché gli americani idearono un piano per portarli al fronte senza che i nemici se ne accorgessero. I carri armati furono trasportati coperti da un telo con sopra la scritta “TANK”, ovvero “benzina” in inglese. In questo modo gli avversari non riuscirono a capire che in realtà sotto al telo non c’era benzina ma un carro armato. Grazie a questa strategia tutt’oggi i carri armati dagli inglesi e americani vengono chiamati tank.
La risposta può sembrare accettabile perché è molto lunga (1373 battute). In qualche modo quindi sembrerebbe che lo studente «ha detto qualcosa». Il punto è che quello che ha scritto è solo in parte corretto, e in ogni caso non corrisponde alle richieste. La risposta è quindi insufficiente.
Analizziamo la risposta
Durante la prima guerra mondiale le trincee svolsero un ruolo chiave: in esse i soldati si stabilivano durante la battaglia. Le trincee fornivano sia riparo dagli attacchi nemici che copertura quando i soldati sparavano agli avversari. Nelle trincee i soldati dormivano, mangiavano e sparavano.
Questa prima parte è accettabile
Nelle guerre di trincea quindi i soldati si sparavano da una trincea all’altra, perché se si provava ad attaccare frontalmente si sarebbe stati in svantaggio essendo i soldati nemici nella trincea e quindi muniti di copertura.
Questa è una semplice ripetizione delle cose già dette. In più c’è un grave errore di lessico: «guerre di trincea» al plurale non è corretto, perché sembra fare riferimento a più conflitti (mentre ci si riferisce sempre alla Grande guerra)
Un’innovazione che rivoluzionò le guerre di trincea fu l’invenzione del carro armato. Esso, inizialmente senza torretta ma con due “cannoni” laterali, saliva trasversalmente sulla trincea avversaria e sparava a tutti i soldati sottostanti.
Qui c’è il vero errore. Lo studente avrebbe dovuto descrivere la triade trincea + mitragliatrice + filo spinato e descrivere le conseguenze. Invece si ricordava solo l’ultimo argomento trattato (il carro armato appunto) e lo ha buttato dentro nella sua esposizione. Essersi concentrato su un aspetto importante ma marginale porta il punteggio sotto la sufficienza.
Persino l’invenzione della mitragliatrice non poté competere con la potenza di queste macchine da guerra.
In questo punto si capisce chiaramente che lo studente non ha le idee chiare: sembra che la mitragliatrice sia arrivata dopo il carro armato, mentre è il carro armato a essere arrivato quasi alla fine del conflitto
L’introduzione dei carri armati nella guerra colse i tedeschi di sorpresa, perché gli americani idearono un piano per portarli al fronte senza che i nemici se ne accorgessero. I carri armati furono trasportati coperti da un telo con sopra la scritta “TANK”, ovvero “benzina” in inglese. In questo modo gli avversari non riuscirono a capire che in realtà sotto al telo non c’era benzina ma un carro armato. Grazie a questa strategia tutt’oggi i carri armati dagli inglesi e americani vengono chiamati tank.
Prima di tutto, «l’introduzione… nella guerra» è quanto meno stilisticamente brutto. Ma soprattutto, non furono gli americani a inventare il carro armato, bensì gli inglesi. E poi, in inglese «tank» significa «serbatoio» e non benzina. In quinta linguistico l’errore è inaccettabile.
Consideriamo ora una seconda risposta.
Gli eserciti di prima linea ormai vivevano tutti nelle trincee, che inizialmente erano molto piccole e all’altezza d’uomo, pensate per essere rifugi provisori. Posteriormente diventano sedi permanenti per gli eserciti di prima linea. Le trincee offrivano nidi di mitragliatrici, armi molto forti, capaci di sparare tanti colpi al minuto, e reticolati di filo spinato. All’interno delle trincee la vita era monotona e lo stato d’animo triste e difficile. Gli eserciti dovettero resistere a qualsiasi temperatura e condizione atmosferica: piogge, neve, freddo, caldo etc.. . Di notte venivano subiti diversi sabotaggi all’interno delle trincee. Gli assalti solitamente si compivano nelle ore mattutine con un fuoco di preparazione, che eliminasse l’effetto sorpresa, per poi attaccare l’esercito nemico. per esempio nella battaglia della somma gli inglesi e francesi lanciarono delle mine nelle trincee nemiche, creando grandi montagne di fumo, per poi attaccare l’esercito tedesco, con scarsi risultati poiché il filo spinato rimase intatto. Nel mentre gli eserti anglo-francesi cecano di rompere il filo spinato, o accavallarsi nei piccoli varchi di questo filo. I tedeschi iniziarono a parare creando una montagna di cadaveri. All’interno delle trincee quindi si assisteva a scene crudeli con ingenti masse di morti, che spostava la visione di vita in trincea anche sul campo della brutalità e avvicinamento alla morte, oltre che alla violenza. (es. Niente di nuovo sul fronte occidentale).
Anche in questo caso siamo di fronte a una risposta piuttosto lunga (1492 battute) e articolata. In realtà è piena zeppa di errori che portano anche in questo caso a una valutazione non sufficiente.
Gli eserciti di prima linea ormai vivevano tutti nelle trincee, che inizialmente erano molto piccole e all’altezza d’uomo, pensate per essere rifugi provisori
Il primo errore è parlare di «eserciti di prima linea» là dove il termine corretto sarebbe stato «truppe di prima linea». L’uso dell’avverbio di tempo «inizialmente» è ambiguo, dato che non viene fornita una data (sempre necessaria in una prova di storia). «All’altezza d’uomo» è una forma scorretta: quella giusta è «ad altezza d’uomo». Inoltre non è ben chiaro quello che si intende dire, dato che l’espressione di solito indica una relazione tra due soggetti, come nella frase: «sparare ad altezza d’uomo». Lo studente voleva quasi certamente dire che la trincea era profonda quanto un uomo, e quindi non molto profonda, ma si è espresso male.
Posteriormente diventano sedi permanenti per gli eserciti di prima linea
L’avverbio di tempo, oltre a essere brutto stilisticamente e ad appesantire il discorso, è privo di senso perché non è stata indicata nessuna data di riferimento. Si ripete inoltre l’errore di lessico «eserciti di prima linea» a testimonianza del fatto che non si tratta di uno scivolone linguistico o di una distrazione, ma del modo in cui lo studente pensa la situazione dei soldati in prima linea.
Le trincee offrivano nidi di mitragliatrici, armi molto forti, capaci di sparare tanti colpi al minuto, e reticolati di filo spinato.
C’è un salto di tempo verbale (dal presente «diventano» al tempo storico «offrivano»). L’aggettivo «forte» riferito alle mitragliatrici è scorretto: forse lo studente intendeva dire «micidiale», «pericolose», «efficaci» o qualcosa del genere. «Forte» viene riferito al corpo di un uomo oppure, nel lessico militare, a una posizione, non certo a un’arma. «Tanti colpi al minuto» è una forma inaccettabile. Se non si ricordava il valore esatto (circa 500 al minuto) avrebbe potuto scrivere: « un numero molto elevato di colpi al minuto». «Tanti» è una brutta caduta nel registro colloquiale. Però almeno emerge la cosiddetta «triade» trincea + mitragliatrice + filo spinato.
All’interno delle trincee la vita era monotona e lo stato d’animo triste e difficile. Gli eserciti dovettero resistere a qualsiasi temperatura e condizione atmosferica: piogge, neve, freddo, caldo etc.. .
Qui l’errore è, di nuovo, aver fatto riferimento agli «eserciti» invece che alle «truppe» o ai «soldati».
Di notte venivano subiti diversi sabotaggi all’interno delle trincee.
La parola «sabotaggi» è sicuramente un errore di lessico. Il sabotaggio è un danneggiamento operato di solito da truppe partigiane operanti nelle retrovie. Tutta la struttura sintattica della frase è sbagliata, soprattutto perché non si capisce «chi» subisce questi supposti sabotaggi. L’uso della forma passiva appesantisce inutilmente il testo.
per esempio nella battaglia della somma gli inglesi e francesi lanciarono delle mine nelle trincee nemiche, creando grandi montagne di fumo, per poi attaccare l’esercito tedesco, con scarsi risultati poiché il filo spinato rimase intatto.
Il primo errore è di ortografia perché lo studente inizia il periodo con una minuscola. Il secondo errore, che forse è dovuto a un correttore automatico, è il nome della battaglia, che è Somme. In ogni caso, le mine non possono essere «lanciate nelle trincee», perché (nel senso usato durante la prima guerra mondiale) devono essere collocate al termine di gallerie scavate sotto le linee nemiche. Il fumo non crea «montagne»; e in ogni caso se la mina producesse solo fumo non sarebbe una vera arma. «Rimase intatto» è un errore di consecutio temporum dato che l’azione descritta è anteriore all’assalto. La frase corretta sarebbe dovuta essere: «poiché il filo spinato era rimasto intatto».
Nel mentre gli eserti anglo-francesi cecano di rompere il filo spinato, o accavallarsi nei piccoli varchi di questo filo. I tedeschi iniziarono a parare creando una montagna di cadaveri.
La punteggiatura qui è sbagliata ma probabilmente è dovuta a un errore di battitura. «Creare una montagna di cadaveri» è una espressione non tecnica, troppo vicina al registro colloquiale. Per la terza volta si ripete l’errore dello scambio tra «eserciti» e «truppe»
All’interno delle trincee quindi si assisteva a scene crudeli con ingenti masse di morti, che spostava la visione di vita in trincea anche sul campo della brutalità e avvicinamento alla morte, oltre che alla violenza. (es. Niente di nuovo sul fronte occidentale).
Il connettivo «quindi» sembra improprio perché non era certo solo nella battaglia della Somme che «si assisteva a scene crudeli». Sarebbe stato meglio posizionare la frase prima della descrizione della battaglia, o comunque inserirla in una considerazione generale sulla guerra. La frase «spostava la visione di vita in trincea anche sul campo della brutalità e avvicinamento alla morte» ha una sintassi insostenibile: sembrano parole messe in un secchio e poi lanciate contro un muro. Il riferimento al libro è praticamente inutile. Sarebbe stato diverso se ci fosse stata una frase di questo tipo: «si assisteva a scene crudeli, descritte in modo molto realistico per esempio nel romanzo Niente di nuovo sul fronte occidentale»
Per quest’ultimo testo ho chiesto a CharGPT4 di correggerlo scrivendo “un elenco completo e dettagliato di tutti gli errori formali e contenutistici presenti nel testo, nessuno escluso” e suggerendo una forma alternativa corretta. Ecco cosa ha risposto l’LLM (Large Language Model, il nome tecnico di questi software predittivi di simulazione linguistica):
Certamente, ecco un elenco completo degli errori formali e contenutistici presenti nel testo originale, insieme alle correzioni suggerite:
Errori Formali:
- “Gli eserciti di prima linea ormai vivevano tutti nelle trincee” – Uso improprio del tempo verbale. Correzione: “Gli eserciti di prima linea si trovavano ormai tutti all’interno delle trincee.”
- “inizialmente erano molto piccole e all’altezza d’uomo” – Espressione poco chiara. Correzione: “inizialmente avevano dimensioni ridotte e si estendevano all’altezza degli uomini.”
- “pensate per essere rifugi provisori” – Errore di concordanza tra “pensate” e “rifugi”. Correzione: “pensate per essere rifugi provvisori.”
- “Posteriormente diventano sedi permanenti per gli eserciti di prima linea.” – Uso improprio di “posteriormente” e “sedi permanenti.” Correzione: “Col tempo, divennero strutture permanenti per le truppe di prima linea.”
- “capaci di sparare tanti colpi al minuto” – Espressione informale. Correzione: “capaci di sparare un alto numero di colpi al minuto.”
- “caldo etc..” – Uso improprio di “etc.” e mancanza di punteggiatura. Correzione: “caldo, eccetera.”
- “Di notte venivano subiti diversi sabotaggi all’interno delle trincee.” – Espressione poco chiara. Correzione: “Durante la notte, le trincee subivano frequenti atti di sabotaggio.”
- “con un fuoco di preparazione, che eliminasse l’effetto sorpresa” – Manca la punteggiatura corretta. Correzione: “con un fuoco di preparazione che eliminava l’effetto sorpresa.”
- “per poi attaccare l’esercito nemico” – Uso improprio di “poi.” Correzione: “e successivamente attaccare l’esercito nemico.”
- “per esempio nella battaglia della somma gli inglesi e francesi lanciarono delle mine nelle trincee nemiche” – Manca la maiuscola iniziale per “Somma” e uso improprio di “delle mine.” Correzione: “Ad esempio, nella Battaglia della Somme, gli inglesi e i francesi fecero detonare delle mine nelle trincee nemiche.”
- “creando grandi montagne di fumo, per poi attaccare l’esercito tedesco, con scarsi risultati” – Struttura della frase poco chiara. Correzione: “generando dense cortine di fumo prima di lanciare l’attacco contro l’esercito tedesco, ma con risultati limitati.”
- “poiché il filo spinato rimase intatto.” – Uso improprio di “poiché.” Correzione: “In quanto il filo spinato rimase intatto.”
- “accavallarsi nei piccoli varchi di questo filo” – Espressione poco chiara. Correzione: “attraversare i piccoli varchi nel filo spinato.”
- “I tedeschi iniziarono a parare creando una montagna di cadaveri.” – Uso impreciso di “parare.” Correzione: “I tedeschi reagirono accumulando una montagna di cadaveri.”
- “che spostava la visione di vita in trincea anche sul campo della brutalità e avvicinamento alla morte, oltre che alla violenza.” – Struttura della frase poco chiara. Correzione: “che cambiò la percezione della vita nelle trincee, spingendola verso la brutalità, l’approccio alla morte e la violenza.”
Errori Contenutistici:
- Mancanza di contestualizzazione storica specifica e riferimenti alle battaglie o ai fronti della Prima Guerra Mondiale.
- Mancanza di citazioni o riferimenti bibliografici per supportare le affermazioni fatte nel testo.
- Struttura generale del testo poco chiara, mancando una progressione logica delle informazioni.
Queste correzioni migliorano la chiarezza e la precisione del testo, rendendolo più adatto per un contesto formale e storico.
L’LLM in prima battuta non rileva l’errore lessicale degli eserciti in prima linea. Glielo faccio notare scrivendo: “Perché insisti ad accettare l’espressione “eserciti di prima linea”?, ed ecco la risposta:
Hai ragione, l’espressione “eserciti di prima linea” è imprecisa e non è comunemente usata in riferimento alle truppe impegnate nelle trincee durante la Prima Guerra Mondiale. Invece, dovremmo riferirci alle truppe impegnate direttamente nelle trincee come “truppe di prima linea” o “soldati di prima linea”.
Ecco la correzione: “Gli eserciti di prima linea ormai vivevano tutti nelle trincee” – Correzione: “Le truppe di prima linea ormai si trovavano tutte nelle trincee.”
Mi scuso per la confusione e grazie per avermelo fatto notare.
Non sempre le correzioni proposte sono accettabili: per esempio il software non riesce a prevedere il termine giusto da usare per descrivere le prime trincee e propone: “si estendevano all’altezza degli uomini”, che ovviamente non è accettabile. “Rimprovero” l’LLM così: “Davvero pensi che l’espressione “”inizialmente avevano dimensioni ridotte e si estendevano all’altezza degli uomini” riferita alle trincee sia corretta dal punto di vista semantico e sintattico?” [lo ammetto, la tentazione di “trattarlo male” è quasi irresistibile]. Ecco la sua risposta:
Hai ragione, l’espressione “inizialmente avevano dimensioni ridotte e si estendevano all’altezza degli uomini” potrebbe risultare poco chiara e ambigua dal punto di vista semantico e sintattico. Mi scuso per l’errore. Ecco una correzione:
“Inizialmente, le trincee erano di dimensioni limitate e avevano una profondità pari all’altezza degli uomini.”
Questa formulazione rende più chiara l’idea che le trincee avevano dimensioni ridotte e che erano progettate in modo da essere all’altezza degli uomini.