In questo dettaglio del meraviglioso quadro che Cezanne realizzò nel 1895 per Gustave Geffroy si vede una libreria del tutto simile a quella che potrebbe esserci in qualsiasi casa di oggi
I libri sono assolutamente indistinguibili da quelli di oggi: hanno dimensioni contenute e coste colorate, risultano leggermente inclinati all’interno degli scaffali perché una biblioteca viva cresce col tempo e non riempie da subito tutti gli spazi disponibili
La prima, banalissima, considerazione è che se questa libreria è indistinguibile da quelle del XXI secolo significa che non solo l’oggetto libro è rimasto identico da oltre 130 anni (in realtà la sua forma è stabile da circa cinquecento anni, e se consideriamo la forma-pagina risaliamo tranquillamente al XIII secolo) ma anche che il nostro rapporto con questi oggetti è rimassto invariato.
Naturalmente questa è una libreria borghese, che con la sua sola presenza qualifica il livello sociale del suo proprietario. Essa è, letteralmente, la “memoria espansa” di Geffroy (non è un caso che i settori degli hard disk dove vengono raccolti i file vengono chiamati “library”). L’amico di Cezanne poteva voltarsi e scorrendo i titoli recuperare un testo da quale poi estrarre l’informazione che gli serviva in quel momento.