Noi non possiamo fare esperienza della felicità assoluta, perché questo comprenderebbe anche la consapevolezza della sua eternità: e questo non è possibile, data la struttura temporale della coscienza. Attenzione, non sto dicendo che la felicità assoluta non esiste perché è in sè un concetto contraddittorio. Non mi pare proprio che ci sia contraddizione in sè tra il concetto di felicità e il suo durare in eterno. Solo, nella nostra vita concreta questo è semplicemente impossibile perché la vita della coscienza non solo è fluire ma è anche “lasciare cadere” i contenuti della coscienza fuori dal suo orizzonte.
Quindi quello che possiamo sensatamente dire è solo che in ogni esperienza di felicità è compresa, da qualche parte, anche la consapevolezza del fatto che finirà, e questo è sufficiente a renderla non assoluta. Certo, si potrebbe anche dire che proprio questa consapevolezza del limite e della fine la rende (la felicità) semplicemente umana.